Galileo Galilei sostenne che «Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.»
Sarà per questo che costruì il cannocchiale? Questo fù sicuramente uno strumento che gli consentì di proporre nuove “visioni” della realtà: pensate che solo così potè sostenere che la superficie della Luna non fosse affatto liscia e levigata bensì ruvida e rocciosa. Chissà se Galileo si immaginava che l’uomo ci sarebbe andato su quella Luna.
E’ notizia di pochi giorni fa che in Italia è stata impiantata una retina artificiale ad un uomo di 70 anni, che consente di tornare a vedere parzialmente la luce, a distinguere le forme e percepire il movimento degli oggetti. Non si è ancora arrivati a ridare la vista completa ma è sicuramente un considerevole passo in quella direzione: come aver scoperto oggi che la “Luna non è liscia” ed essere fiduciosi negli studi che continueranno.
E’ ovvio che sarebbe poi anche necessario poter criticare e giudicare ciò che si vede conservando il libero pensare, l’eticità, e il libero arbitrio nel rispetto di tutti, anche se nella storia sappiamo bene che alcune scoperte hanno avuto risvolti negativi quando ad applicarne i concetti si è recato danno a qualcuno o a molti.
Si può credere, e si può non credere
Si può vedere, e si può non voler vedere
Si può cercare, e si può pensare di aver già trovato tutto
Si può seguire il concetto del “Pensiero debole”, e si può pensare che una vita senza ricerche, come sonteneva Socrate, “non è degna per l’uomo di essere vissuta”
A volte le nuove scoperte fanno paura, la paura del cambiamento, la paura che le fondamenta delle credenze svaniscano, la paura che la terra possa non sorreggerci più anche se la soluzione sarebbe quella di volare.
In ogni caso ….. “E pur si muove!”