Iride, dal greco Iris, significa arcobaleno.
I sette colori dell’arcobaleno, e quindi dell’iride, sono rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.
E combinazione, la parte colorata dall’occhio, e quindi il cerchio intorno alla pupilla, si chiama Iride.
E’ questa la parte dell’occhio che svela all’iridologo il nostro stato di salute, come se si scrutasse attentamente quello che ha da raccontare lo specchio dell’anima. L’iridologia è un metodo di diagnosi che, per mezzo dell’esame dell’iride dell’occhio, consente di identificare la presenza di malattie basandosi sulla teoria per cui l’iride rappresenta una mappa completa del corpo umano. Ecco quindi che in base alla trama dell’iride, al suo colore, e ad eventuali macchie in determinate posizioni, si possono identificare parti del corpo in sofferenza.
Ma non solo! Iride, o Iris, è un personaggio della mitologia greca. Una divinità che aveva il compito di messaggera: grazie a grandi ali d’oro volava rapidamente per portare, ad altre divinità, gli ordini di Zeus.
Ma non solo! L’iris è anche un genere di piante della famiglia delle Iridaceae, comunemente note come giaggioli. Un fiore che è diventato il simbolo di uno speciale rituale di origine buddista, il Wesak, che si celebra nella notte del plenilunio nella costellazione del Toro. In questa ricorrenza, ogni anno, il Buddha torna sulla Terra per portare la sua benedizione e sostenere l’uomo nella sua evoluzione spirituale. La leggenda narra che proprio per questa occasione sboccino gli Iris.
E dulcis in fundo! … è proprio il caso di dirlo! … Le iris, sono una sorta di frittelle ripiene, tipiche della pasticceria siciliana. Si tratta di una pasta dolce lievitata e fritta: una sorta di bombolone che racchiude un ripieno che può accontentare tutti i gusti. Le più classiche sono quelle ripiene di crema alla ricotta e con le scaglie di cioccolato, ma esistono svariate versioni, farcite con diversi tipi di creme. Le Iris sono rappresentativi del cibo di strada della cucina palermitana, molto apprezzate, gustate passeggiando, a tutte le ore, ma rigorosamente calde.