La pupilla è la parte centrale dell’occhio e il nome deriva etimologicamente da “bambolina” (pupa).
Il processo per cui una pupilla si dilata si chiama midriasi. Il processo inverso si chiama miosi ed è quindi relativo al restringimento della pupilla.
Questi effetti sono assolutamente naturali soprattutto in risposta al grado di luminosità dell’ambiente circostante: con la luce soffusa la pupilla di dilata, mentre si restringe in presenza di molta luce.
Il meccanismo non è controllabile se non con sostanze chimiche: per esempio sotto effetto di droghe la pupilla si dilata indipendentemente dall’intensità della luce circostante.
La curiosità più interessante è però quella che lega la dimensione della pupilla alle emozioni, e non per niente si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Le emozioni quali la paura, l’innamoramento, l’attrazione, l’eccitazione sessuale e la rabbia sono alcuni fattori che intervengono nel regolare la dimensione della pupilla, come anche dire le bugie o fare uno sforzo mentale. Tutti argomenti tanto studiati in campo psicologico e che possono aiutare a valutare chi si ha di fronte.
Da non sottovalutare infine l’effetto specchio secondo il quale la pupilla reagisce alla vista di un’altra pupilla: caratteristica che gli uomini del marketing conoscono bene, sapendo quanto sia influente un’immagine di una bella donna con le pupille dilatate. Allo stesso modo, anche le bambole e i fumetti giapponesi attirano tanto anche grazie ad enormi occhi con grandi pupille.